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Die Rückkehr auf französischen Boden
Nach genau einem Jahr kehrten wir in diese Ecke des Paradieses zurück, das in mitten der Provence liegt. Im Vorjahr war die Fangquote nicht gerade gut – und genau aus diesem Grund wollten wir uns dieser Herausforderung noch einmal stellen.
Samstag der 23. März – ein gutes Zeichen
Nach 900 Kilometern Fahrt erreichten wir Cavagnac. Der See scheint im Vergleich zum letzten Mal kahl zu sein. Kaum Bäume und wenig Seerosen, aber wir bemerkten sofort einen großen und positiven Unterschied. Die Karpfen sprangen – das war einfach großartig!
Lange Wege
Direkt nach der Ankunft bereiteten wir alles für kommenden Tage vor. Jedoch kam umgehend der Besitzer auf uns zu und überzeugte uns, unsere Spotwahl noch einmal zu überdenken, da in dem anderen Teil des Sees seit Tagen viel mehr Aktivität sei. Wir nahmen den Ratschlag an, auch wenn dieser besagte Teil sich genau am gegenüberliegenden Ufer befand. Für uns hieß dies, dass wir, immer wenn wir zurück zur Hütte wollten, den kompletten See überqueren mussten.
Fischig oder eher süß?
Am Nachmittag bereiteten wir die IB Carptrack SCOPANA.LOVE Boilies und den neuen IB Carptrack MEGA.KRILL zum Füttern vor. In diesem See nehmen die Karpfen die fruchtigen Geschmäcker erfahrungsgemäß etwas besser an als fischige Boilies, deshalb konzentrierten wir uns etwas mehr auf den IB Carptrack SCOPANA.LOVE.
High-Tech am Wasser
Während der Session bediente ich mich einer eher unkonventionellen Technik um Fische und eventuelle Spots zu finden. Mit einer Drohne flog ich das Gewässer nach vielversprechenden Spots ab. Es war die Qual der Wahl, denn ich konnte einige Schulen von großen Karpfen ausmachen. In der Folgenden Karte seht ihr die Spots und unsere Entscheidungen werde ich zusätzlich ein wenig erläutern:
H1: Der tiefste Punkt – Um eventuell einen Größeren Karpfen zu erwischen.
H2: Flaches Ufer – Für fressende Karpfen am frühen Morgen.
H3: Ein untergegangenes Seerosenfeld – Dort legten wir einen kleinen Spot mit Mais und einer Hand voll Boilies an.
H4: Auf ca. 5-6 Metern Tiefe – An einem versunkenen Baum
H5: Ähnlich H4
H6: Die interessanteste und fischreichste aller Stellen – Dies war der Spot, der mir besonders mit der Drohne aufgefallen war. Vereinzelt mit Seerosen gespickt und mittendrin mehrere Schulen von Karpfen an der Wasseroberfläche.
Nur 2 Stunden dauerte es
Um 16:30 Uhr waren endlich alle Ruten abgelegt und bereit den ersten Karpfen an Land zu befördern. 18:30 Uhr – das erste Mal machten sich die Bissanzeiger bemerkbar. Wir konnten es kaum glauben, haben wir doch letztes Jahr 7 Tage und Nächte hier verbracht ohne jegliche Bewegung unserer Swinger. Der erste Fisch war im Netz!
Es war erst der Anfang, doch hat dieser Fisch uns ganz schön strapaziert. Wir hatten uns für ganz normale Hair-Rigs entschieden mit sinkenden Boilies (Pop-Up´s brachten uns leider keinen Erfolg). Nach 3 Tagen stellten wir fest, dass die Fische lediglich in den frühen Morgenstunden und bei Sonnenuntergang fraßen. Also achteten wir jeden Tag darauf, nachmittags die Spots neu zu befüttern und die Ruten neu zu beködern. Wir fütterten 2 Spots ausschließlich mit Mais, 2 Spots nur mit Boilies und die letzten beiden mit einer Mischung aus Boilies und Mais.
Der iRock in Action
Als „Bleie“ wählten wir die iRocks von Imperial-Fishing. Aufgrund des großen Vorkommens von Seerosen und Unterwasserhindernissen waren wir gezwungen mit einem Safety-Rig zu fischen, da mit diesem Rig der iRock schnell verloren geht und sich so die Montage weniger in den Hindernissen verfangen kann. Jeder Fisch war also gleichbedeutend mit dem Verlust des „Bleis“ und da wir die Umwelt nicht weiterhin mit Blei verschmutzen wollen, ist der Blei- und Schwermetallfreie iRock das Perfekte Gewicht für unsere Angelei.
Während eines Atemberaubenden Sonnenuntergangs
In der Abenddämmerung konnten wir mithilfe unseres Boots einen weiteren Spiegelkarpfen von 20 Kilo landen – unglaublich!
Nach diesem Fang und zahlreichen Fängen unter 15 Kilo entschlossen wir uns, mehr in der Mitte des Sees zu fischen, weg von den Seerosen. Wir erhofften uns dadurch die Größeren Karpfen zu erwischen. So opferten wir 3 der 6 Ruten. Leider sollte es uns bis Samstag nicht mehr gelingen einen weiteren Fisch über 20 Kilo zu landen – aber wir hatten es zumindest versucht!
Der zweite Ansitz an diesem paradiesischen französischen See. Diesmal war es ein voller Erfolg! Ein Fisch kämpferischer als der andere. Wir erlebten wunderbare Momente und schossen großartige Fotos um diesen Trip festzuhalten. Wir drehten auch unzählige Videos, welche ihr nach dem Schnitt in der zweiten Episode meines Dokumentarfilms hoffentlich sehr bald genießen könnt.
Und wie Max Nollert so schön sagt: „GOOD CARPING MY FRIENDS!“
Alessandro Baccoli und Francesco Cerasuolo
Team Imperial-Fishing Italy
IT:
“IL RITORNO IN TERRA FRANCESE”
Dopo esattamente un anno, torniamo in questo angolo di paradiso, situato nel mezzo della Provenza. La mancanza di catture dell’anno precedente ci ha spinti alla sfida con questo lago e direi che l’abbiamo vinta alla grande!
Sabato 23 Marzo,
Dopo 900 kilometri arriviamo a Cavagnac, il lago ci sembra spoglio rispetto all’ultima volta, niente alberi, niente ninfee ma notiamo subito una grande e positiva differenza, le carpe saltano alla grande!
Una volta fatto il breafing iniziale ci prepariamo per spostarci verso la nostra postazione ma veniamo fermati dal proprietario che ci convince a cambiarla perché nelle giornate precedenti ha notato parecchio movimento in un angolo del lago, esattamente alla parte opposta della nostra postazione; ovviamente accettiamo anche se questa era molto più lontana dall’ingresso e ci costringeva ad una traversata in barca ogni volta che volevamo tornare alla lodge.
Nel pomeriggio abbiamo preparato le SCOPANA LOVE, le nuove MEGA.KRILL e le boilies usate dal lago per nutrire le carpe, immergendole in un secchio d’acqua, così da renderle subito “attive” e appetibili per le carpe.
In questo lago funzionano, quasi esclusivamente, i gusti fruttati, le carpe qui sono abituate da anni a cibarsi di boilies alla frutta ed è per questo che abbiamo deciso di puntare sulle scopana.
Durante questa sessione ho deciso di utilizzare una tecnica insolita per localizzare la posizione delle carpe e scegliere gli spot che avrebbero potuto essere redditizi; ho fatto sorvolare scrupolosamente il mio drone lungo tutta la superficie del lago, andando a seguire i movimenti che notavo in superficie, direi che si è rivelata una scelta “furba” che mi ha portato scegliere gli spot perfetti e popolati da grossi banchi di carpe.
Questi gli spot scelti:
H1: Lo spot con più profondità, scelto per fare poche catture ma di taglia superiore
H2: Abbiamo calato l’esca sotto sponda in acqua bassa, spot ideale per le mangiate che si verificano la mattina presto
H3: Al centro di una conca, in mezzo alle ninfee sommerse, abbiamo pasturato lo spot con mais e una manciata di boilies esattamente nel punto della calata
H4: Abbiamo calato a 5/6 metri da un albero sommerso
H5: Simile al Hot Spot 4
H6: Il più interessante e pescoso di tutti gli spot, prima di calare ho avviato il drone per fare una ricognizione aerea e per controllare se ci fossero movimenti; così è stato, nelle foto potrete vedere lo spot cosparso di ninfee a pelo d’acqua e vedrete banchi di carpe nuotare in mezzo ad esse.
Alle 16.30 tutte e sei le canne erano calate, pasturate e pronte per catturare una bella carpa. 18.30 e… suonano gli avvisatori!
Non ci potevamo credere, tenendo conto che l’anno prima avevamo passato 7 giorni senza vedere mai salire lo swinger!
Eravamo solo all’inizio e quella cattura ci ha dato una carica pazzesca;
Come montature abbiamo scelto di utilizzare semplici hair rig adeguatamente bilanciati dalla pasta di tungsteno e inneschi singoli, prevalentemente affondanti ( le popup non hanno dato risultati ).
Dopo tre giorni ci rendiamo conto che le catture si verificavano nelle prima ore del mattino e al calar del sole, quindi ogni pomeriggio ci siamo preoccupati di tenere “attivi” gli spot, 2 con solo Mais, 2 con solo boilies e gli altri due facendo un mix tra mais e boilies.
I nostri piombi IB iRock sono stati la scelta ideale in quanto, per via dalla vasta presenza di ninfee sommerse, ad ogni cattura equivaleva la perdita del piombo, garantendo così di portare a guadino il pesce e soprattutto di non inquinare il fondale del lago in quanto gli IB iRock sono totalmente assenti da piombi e metalli pesanti che posso danneggiare l’eco sistema del lago.
Mercoledì, durante un tramonto mozzafiato, l’avvisatore “strilla” a raffica, ferro, saliamo in barca e facciamo una specchi di 20kg, strepitosa!
Dopo questa cattura e numerose carpe al di sotto dei 15 kg, decidiamo iniziare a selezionare la taglia, peschiamo più in profondità, lontano dalle ninfee e spostandoci verso il centro lago, sacrificando così 3 delle 6 canne; arrivati a sabato non abbiamo avuto catture sopra i 20 kg ma comunque ci abbiamo provato!
È stata la seconda volta in questo magnifico paradiso francese, questa volta è andata alla grande, un pesce più combattivo dell’altro, abbiamo scattato fotografie stupende e vissuto momenti indimenticabili che solo il carpfishing può regalarci. Ora non mi resta che montare tutti i video che ho registrato e farvi rivivere la nostra esperienza nel secondo episodio del mio documentario, che spero vi terrà incollati allo schermo!
Come dice il Boss, Max Nollert, GOOD CARPING MY FRIENDS!
Alessandro Baccoli e Francesco Cerasuolo
Team Imperial-Fishing Italy
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